La gente: pericoloso passeggiare" Messaggero Veneto di venerdi 30 settembre .
In effetti, la caccia e` vietata nei parchi nazionali e regionali (almeno, se non passa l'emandamento proposto dall'on.Molinari alla legge sulla caccia - v. anche qui), ma non in quelli comunali o intercomunali ed il Parco del Torre si trova tra questi ultimi.
Per me che scrivo, il problema non sono le torrette per la caccia selettiva (da anni passo davanti a quella presente sulla sponda di Salt all'atezza di Godia), in quanto per praticarla bisogna essere dotati di buoni canocchali di mira ed e` previsto di riconoscere non solo l'animale da colpire, ma distingurne anche sesso eta` e condizione di salute.
Piuttosto, viene effettata anche la caccia non selettiva (fagiani ec.) che prevede l'impiego di pallini che si disperdono con una rosa piu` larga. In effetti ad andare a correre nella pista di cross nel bosco, soprattutto la mattina presto di domenica e mercoledi, puo` significare mettersi sotto tiro, a meno che non ci si segnali acusticamente in modo opportuno (disturbando anche la fauna).
E` vero, adesso che il Parco viene sempre piu` sfruttato per l'attivita` all'aria aperta, si creano problemi di convivenza.
Appena la giunta di Udine sara` piu` libera dalla definitva approvazione del nuovo Piano Regolatore Generale (osservazioni ed opposizioni entro il 9/11/2011 e del Piano Urbano della Mobilita`, e` in programma una revisione del Piano del Parco , che coinvolga anche comuni contermini: in vista di una tale revisione, il seguente potrebbe essere un promemoria di desideri, da concordare con la riserve di caccia comunali di Udine, Povoletto, Pradamano, Remanzacco (le foto dell'articolo forse sono fuori dal territorio comunale di Udine, ma in quello di Pradamano):
- far conoscere pubblicamente gli orari di caccia, soprattutto di quella non selettiva
- perimetrare con tabelle le zone di ripopolamento (dove non si spara, ma dove anche i non cacciatori dovrebbero tenere i cani al guinzaglio per non disturbare la fauna in crescita)
- perimetrare con tabelle le zone di addestramento cani e possibilmente gli orari in cui tale attivita` e` prevista
- sarebbe bello se le riserve concordarassero con le amministrazioni alcune zone bandite dalla caccia (i percorsi piu` frequentati da chi va a correre), chiaramente perimetrate con tabelle
P.S. "L’altolà del Wwf : basta cacciatori nel parco" Messaggero Veneto di lunedi 3 ottobre
link al post del l'anno scorso dove nel video-caricatura del WWF a proposito della delimitazione delle "Aree di protezione della fauna selvatica" in attuazione della legge 157/1992, si cita proprio il parco del Torre ... per inciso, il video non sembra poi tanto una caricatura, considerata anche l'approvazione al Senato del disegno di legge soprannominato "salva-furbetti".
in seguito alle segnalazioni, il WWF aveva pensato ad una passeggiata domenicale di sopralluogo, per verificare se il parco risultava fruibile anche dai non cacciatori, e pensava di fare cosa sensata a comunicarla come 'manifestazione', ottenendo il diniego dell'autorizzazione : ecco il comunicato che ha inviato lunedi 17 ottobre seguente:
Udine, 17 ottobre 2011
IL WWF: “IL VICEQUESTORE CONFERMA LA PERICOLOSITA’ DELLA CACCIA NELL’AREA VERDE”
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L’associazione chiede al sindaco di Udine, al Prefetto e alla Regione di vietare l’attività venatoria nel parco cittadino.
“Andare a manifestare nel parco del Torre di domenica mattina significa esporre se stessi e gli altri a un pericolo reale”: è con queste parole che, secondo quanto riportato dalla stampa, il vice-questore di Udine venerdì scorso ha negato alla Lav l’autorizzazione a fare una passeggiata nel parco udinese per verificare di persona i pericoli legati all’attività di caccia all’interno dell’area verde. “Con questo atto – commenta oggi il Wwf – la questura ha di fatto ammesso l’incompatibilità fra l’attività di caccia e la frequentazione pacifica di un parco pubblico. Un tanto dovrebbe bastare al Comune di Udine per chiedere immediatamente la sospensione dell’attività venatoria nel Parco del Torre e alla Regione per decretare il divieto”.
“Qual è poi il messaggio – continua l’associazione – che viene lanciato dal vicequestore quando afferma che “una cosa è passarci per una corsetta o per portare a spasso il cane, un’altra è andarci con l’intenzione di organizzare un presidio di protesta”: che se si va al parco del Torre per svagarsi non si corre alcun pericolo ma se si va per protestare c’è il rischio che i cacciatori ti sparino dietro?”.
“È vero – ha ammesso poi la questura – che hanno detto che ci sarebbero andati senza fischietti e bandiere, ma già il fatto di fare su e giù o di sostare in un punto diventa occasione di disturbo nei confronti di chi ha pieno diritto di cacciare dall’alba al tramonto”.
“Allora qual è la reale motivazione del decreto di divieto alla manifestazione? - si chiede il Wwf - La sicurezza dei cittadini oppure il diritto dei cacciatori a sparare, diritto che diventa privilegio quando viene garantito a vantaggio di pochi cittadini e a scapito di tutti quelli che invece vorrebbero usare il parco per altre finalità, compresa, perché no, la sosta per un tempo indefinito in un punto del parco?”.
Se non bastassero le parole della questura, a confermare la potenziale pericolosità dell’attività venatoria per la sicurezza pubblica, soprattutto in aree abitualmente frequentate dalla popolazione, sono gli incidenti di caccia che periodicamente riempiono le cronache dei giornali: l’ultimo, eclatante, è proprio di ieri, vittima un cacciatore ferito a un braccio e una gamba dai colpi sparati da nientemeno che il sindaco di Verona Flavio Tosi durante una battuta nella riserva di Terzo di Aquileia.
“Dopo le dichiarazioni del viceprefetto – conclude il Wwf – ci aspettiamo che le autorità (Sindaco di Udine, Prefetto, assessore regionale competente) intervengano con urgenza per vietare l’ingresso delle doppiette nel parco comunale. Sappiamo che la competenza in materia di caccia non è del Comune né del Prefetto, ma quella della tutela della sicurezza dei cittadini sì. Infine alla Regione, a cui spetta il compito di individuare le aree interdette all’attività venatoria, chiediamo di inserire tra queste il Parco del Torre e di emanare decreto di chiusura della caccia in tale contesto”.
In quanto a chi scrive, ho passeggiato alungo con il cane domenica 16 in mattinata, ed ho incotrato cacciatori isolati tra gli impianti di Vidoni e le case di via Bariglaria, spari regolari nella zona 'di là de Tor' (ad almeno 150 metri dal guado cilcabile, o meno ?, tra gli alberi non c'è visibilità), e spari isolati lungo la roggia di Palama tra Beivars e Godia (ma sono ripettate le distanze dalle case e dalla scuola ?).
Un corridore in pausa mi diceva di aver visto nei mesi scorsi una cerva, ed anche cacciatori di lepri nei capi di Godia con i fari alle due di notte.
In quanto ai fagiani che girano per i campi, tutti convengono sul fatto che, con il passare degli anni, si comportano sempre più come polli (non ho ancora mai visti i lanci, ma direi che sono abbastanza freschi di allevamento).
intanto è arrivato questo commento (ma inviato sul post successivo):
Beh, i cacciatori non mi sembrano tanto invisibili o in sicurezza. Questa mattina ero con mia moglie e abbiamo corso 20km nel Parco del torre. Abbiamo incontrato due distinti gruppi di cacciatori, fucili in spalla e ciascuno con una muta di cani.
Inoltre abbiamo sentito schioppettate tutta mattina.
Non esiste: dove ci sono le persone non si gira con i fucili. Punto e basta.
Cosa ne dite se mandiamo una petizione alle autorità per togliere il permesso di caccia nel Torre?
Alessandro Giuriani
Per inciso, la settimana scorsa, ed anche questa, nei pressi dei guado di Beivars si svolgono esercitazioni militari ... poche decine di giovani soldati per volta (tal volta 5 camionette che posteggiano nel parco a ridosso della sbarra di via Emilia, arrivandoci attraverso il guado dal lato di Grions)
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